Archeologo e antropologo, impregnato da una tripla cultura greca e franco- libanese, ha dedicato più di quarant’ anni della sua vita per viaggiare, senza frontiera, alla ricerca dei legami tra il mondo mediterraneo e gli altri paesi dell’Oriente, dell’Asia Centrale fino all’India, la Cina e lo Tibet, attraversando deserti a cammello, steppi a cavallo, sentieri nelle montagne a piedi e mari su delle barche e navi di fortuna. Studiando, in missioni ufficiali universitari o per la radio francese “France Culture” o per conto suo, le origini dei popoli proto-mediterranei e la loro espansione, la nascita del linguaggio, della scrittura, degli alfabeti, ma soprattutto la grande rivoluzione umana del neolitico quando si svilupperà il mondo pastorale che darà, oltre dei progressi tecnici e magici senza precedenti in perfetta osmosi con la natura, nascita alla civiltà, al teatro, alla musica e …alla poesia. Per lui, la poesia e il teatro sono gli unnici modi per potere lottare contro le regole, le leggi e le vicissitudini della vita politica quotidiana della città, la Polis, per proteggere ed ostentare… la liberta. Ha già tradotto in francese poesie dall’arabo, “Il vento, il vino, la vita” di Abu Nowas, dal persiano, “L’amore, l’amante, l’amato” di Hafez Shirazi, dall’uzbeko, “Gazels”, poesie d’amore di Alisher Navoï, dal greco, “Pioimata” di Maria Polidouri, dal turco, “poesie sufi” di Yunus Emre ed altre.